In tutti i Paesi benestanti del pianeta e in quelli in via di sviluppo si registra un generale aumento della produzione di rifiuti, le cui cause si possono far risalire sicuramente alle migliorate condizioni economiche, ma anche alla maggiore capacità di monitoraggio, controllo e reporting.
Nei paesi dell'Unione Europea si calcola che in media ogni individuo produca circa 500-550Kg/anno di rifiuti. Di qui la necessità di gestire correttamente e nel migliore dei modi queste grandi quantità di materiale "rifiuto".
Perché la raccolta differenziata? La raccolta differenziata vuole dare una risposta concreta alla corretta gestione dei rifiuti rispondendo alle due principali esigenze:
- differenziare ovvero suddividere i rifiuti sulla base della diversa tipologia, in maniera da essere avviati al riciclaggio.
- raccogliere evitando la dispersione nell'ambiente di tutti quei rifiuti pericolosi o inquinanti da avviare poi a processi speciali di smaltimento e di valorizzazione.
Tutti siamo dunque chiamati a differenziare i rifiuti. Possiamo avvalerci delle isole ecologiche o della raccolta porta a porta per le tipologie più comuni e non pericolose quali carta, plastica, vetro, lattine, umido..; mentre per alcune tipologie pericolose o difficili da gestire, per le quali non esistono strutture nel territorio, ci si deve recare presso gli ecocentri comunali dove gli operatori preposti ci aiuteranno a conferire correttamente barattoli di vernici, olii esausti, elettrodomestici, neon...
La normativa italiana, recentemente riorganizzata nel "Testo Unico dell'ambiente", D.Lgs. 152/2006, regolamenta la gestione dei rifiuti nelle diverse fasi, con particolare attenzione allo smaltimento.
Possiamo riassumere le indicazioni fornite con la strategia delle 5 R:
R come riduzione dei rifiuti
Scegliendo prodotti che abbiano minori volumi e pesi di imballaggio, o ancora evitando gli sprechi (come gli shopper della spesa o la carta in ufficio).
R come raccolta differenziata
Imparare a distinguere i materiali con cui sono costituiti gli oggetti di cui vogliamo disfarci (i rifiuti appunto) e conferirli separatamente secondo le modalità di raccolta.
R come riuso degli oggetti ancora utili
Prima di definire un oggetto come rifiuto dovremo considerare se la sua utilità è cessata: un barattolo di vetro può essere riutilizzato infinite volte e un foglio di carta può essere scritto anche sul retro...)
R come riciclo di materiali
La tecnologia sta continuamente rendendo possibili processi volti al recupero del materiale rifiuto rigenerando (carta da carta; vetro da vetro) o trasformandolo (felpe da bottiglie di plastica...)
R come recupero di energia
Se proprio i rifiuti non possono essere evitati, se gli oggetti non possono essere più riutilizzati e non sono riciclabili, allora devono essere utilizzati per produrre energia ad esempio attraverso i termovalorizzatori, dove attraverso sofisticati impianti e sotto strette misure di controllo vengono bruciati e il calore prodotto viene utilizzato per produrre energia.